Written by: Elena Salmistraro
In this period it is really very strange to start thinking about design. I have to confess that I feel almost uneasy. The news that comes from the hospitals is tremendous. The first evidence that this frightening situation revealed is the futility of everything that does not concern health - ours and that of the planet.
Reading the newspapers I realized that many people refuse to stay in their home, they keep going out, they ignore the ordinances, they speak excessively of stress. Without wanting to enter too specifically (and above all excluding all that segment of the population forced to live in apartments unsuitable for their family), this thing has me saddened and made me reflect. I understood that perhaps as architects and designers, we have something wrong - and that maybe they still have a lot to do.
Le Corbusier said that "the house should be the treasure chest of living”. Surely this, from tomorrow, will have to be our guideline - our only objective.
Designing a casket means designing something that protects and guards. That embellishes in its own way, that it is an added value, something to love - and that in its own inside encompasses the treasures of living, our memories, our emotions, our objects.
I believe today more than ever, it makes no sense to talk about minimalism, maximalism…of function, aesthetics, industry and craftsmanship. It makes no sense to dwell behind cultured speeches, which will remain an end in themselves if we are unable to transpose them within the houses - if we can not make Design understandable to everyone; unique, universal, light and quite right.
Original Op-Ed
by Elena Salmistraro in Italian
In questo periodo è veramente molto strano mettersi a ragionare sul design, devo confessare di sentirmi quasi a disaggio. Le notizie che arrivano dagli ospedali sono tremende, la prima evidenza che questa spaventosa situazione a rivelato, è la futilità di tutto ciò che non riguarda la salute, la nostra e quella del pianeta.
Leggendo i giornali mi sono resa conto che molte persone rifiutano la loro abitazione, continuano ad uscire, ignorano le ordinanze, parlano a sproposito di stress. Senza voler entrare troppo nello specifico e soprattutto escludendo tutta quella fascia di popolazione costretta a vivere in appartamenti non consoni al loro nucleo familiare, questa cosa mi ha intristito, mi fatto riflettere, ho capito che forse come architetti e designer, abbiamo sbagliato qualcosa, e che forse abbiano ancora molto da fare.
Le Corbusier diceva che “la casa dovrebbe essere lo scrigno del tesoro del vivere” e sicuramente questa da domani dovrà essere la nostra linea guida, il nostro unico obbiettivo.
Progettare uno scrigno vuol dire progettare qualcosa che protegga, custodisca, che impreziosisca a suo modo, che sia un valore aggiunto, qualcosa da amare, e che al suo interno ospiti i tesori del vivere, i nostri ricordi, le nostre emozioni, i nostri oggetti.
Credo oggi più che mai, non abbia alcun senso parlare di minimalismo, di massimalismo, di funzione, di estetica, di industria e di artigianato, non ha alcun senso dilungarsi dietro colti discorsi, che rimarranno fini a sé stessi se non riusciamo a trasporli all’interno delle case, se on riusciamo a rendere il Design comprensibile a tutti, unico, universale, leggero, giusto.
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